さくら ♥
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› wanna be? Puoi continuare a camminare, o voltarti indietro, o cambiare strada, dipende solo da te!

さくら ;
☼ cap cusp aqua ☾ libra ↑ scorpio
Leda; She/her; 23 yo; 20.01.1998; Italian
Premetto, non sono mai stata brava con le presentazioni…ma proverò a scrivere giusto due righe su di me uwu Ciao a tutti, io sono Saku (okè, in realtà mi chiamo Leda, per chi non lo sapesse il mio nome è di origine greca, non a caso deriva dalla mitologia greca) ed attualmente sono una povera studentessa universitaria, che spera di riuscire a finire presto i suoi studi in enologia per provare a fare quello che sto sognando da un po’ di anni: trasferirmi in Corea e lavorare là. Sono nata il 20 gennaio, e sono una piccola cuspide (anche se molte persone tendono più a definirmi un acquario che un capricorno… :’)). Tendo a definirmi una persona piuttosto creativa, mi piace molto scrivere (ed è anche per questo che passavo molto tempo sui GDR by forum), tuttavia, ultimamente ho sempre meno tempo da poter dedicare alla scrittura…T^T
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Monbebe & Wenee; seguo questi sette ragazzi da 4 anni ormai, e sono praticamente un po’ come la mia seconda famiglia, loro e la loro musica mi sono stati accanto in molti momenti difficili e mi hanno aiutato a rialzarmi ogni volta, penso siano tra le persone migliori che io abbia mai incontrato fino ad ora. Monbebe & Wenee; seguo questi sette ragazzi da 4 anni ormai, e sono praticamente un po’ come la mia seconda famiglia, loro e la loro musica mi sono stati accanto in molti momenti difficili e mi hanno aiutato a rialzarmi ogni volta, penso siano tra le persone migliori che io abbia mai incontrato fino ad ora. Monbebe & Wenee; seguo questi sette ragazzi da 4 anni ormai, e sono praticamente un po’ come la mia seconda famiglia, loro e la loro musica mi sono stati accanto in molti momenti difficili e mi hanno aiutato a rialzarmi ogni volta, penso siano tra le persone migliori che io abbia mai incontrato fino ad ora.
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Fanfiction futura - Alla ricerca della libertà! (titolo provvisorio) Prima fanfiction da "solista" ispirata ad un'idea di role che mi era venuta per una delle mie tante piggine, ma che non sono mai riuscita a ruolare... Il nome della protagonista è Daenerys, vive ad Eira, un piccolo villaggio situato sul monte chiamato Rhiw, zona in precedenza abitata unicamente abitata dai draghi, ora invece vi convivono tranquillamente insieme a quelli che sono dei semplici esseri umani (nonostante orami di draghi ne siano rimasti ben pochi...). La giovane protagonista ha perso a soli 18 anni, sia il padre che l'uomo che lei amava per mano della stessa persona...sua madre; saranno questi lutti e l'insistere del fratello maggiore che la convinceranno a lasciare il suo paese per andare alla ricercha di quella che è la libertà, tuttavia Daenerys non era mai uscita da Eira, e tantomeno, chi arriverà in suo soccorso...?
Fanfiction futura - dead man non tales (ancora non sicura) Argh ciurmaglia(?)! Sono lieta di presentarvi una possibile fanfiction sui pirati! i protagonisti di questa storia sono per l'appuunto il capitano di una nave pirata, il cui nome è Ezra; ed una ragazza, figlia di un noto pirata, ma la quale tuttavia è stata creasciuta a corte credendo di aver perso entrambi i genitori dopo che la nave sulla quale era nata era affondata di nome Veronica; quest'ultima tenterà di tornare alle origini facendosi passare per ragazzo ed imbarcandosi sulla prima nave pirata che riesce a trovare...
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GDR BOARD
Ciao a tutti cari viandanti che siete riusciti a giungere fino a qui...oggi, dopo secoli che volevo farlo, inauguro la zona della tabellina (ed anche del blogghi) dedicata ai GDR...o per lo meno ai miei pg... Come ho già detto, frequento i GDR da ben quattro anni ( per chi non lo sapesse i GDR sono dei forum, o comunque dei siti, dove creando dei personaggi si possono scrivere delle specie di fanfiction a quattro mani...), ed in questi quattro anni di personaggi ne ho creati moltissimi (anche se purtroppo sono tutti personaggi femminili, visto che non sono proprio in grado di muovere personaggi maschili), personaggi che mi sono decisa di raccogliere tutti insieme in un'unica sezione, e per i più curiosi(?) ho pensato di lasciare persino il link delle role alle quali appartengono, in caso qualcuno volesse leggerle…beh...cosa fai ancora imbambolato qua a leggere, corri alle sezione: []
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"«ora sto per raccontarti di quel giorno maledetto per quel che mi ricordo...» furono queste le parole che mi riportarono alla realtà…e nonostante non avessi ascoltato quel che il ragazzo mi stava dicendo avevo capito benissimo a cosa si stava riferendo, a quel terremoto che mi portò via tutto quel che avevo: una casa accogliente, una famiglia dolce e me stessa. ci furono degli istanti di silenzio, istanti nei quali lentamente riportai il mio sguardo sul mio amico d’infanzia –o così lui mi aveva detto…-, si stava asciugando delle lacrime, ma non ebbi nuovamente il tempo per sentirmi in colpa una terza volta, che shido riprese a parlare, incominciando a raccontarmi quel che era successo quel maledetto pomeriggio; era strano, io di quel giorno non avevo nemmeno un briciolo di ricordo, eppure potevo avvertire una certa tensione in quelle parole, questa volta come se stessi quasi rivivendo quelle situazioni…come se la terra fosse tornata a tremare, ma, a differenza del racconto questa volta ero sola. potevo sentire i mei battiti accelerare, il mio respiro farsi mano a mano più veloce…quello era per caso un attacco di panico? -ehi, ehi ehi…cos’è questa situazione, perché non riesco a stare tranquilla…perché ho come la sensazione di stare per soffocare? cosa mi sta succedendo?- mi dissi mentre cercavo di prendere dei respiri più profondi, ma niente, non riuscivo proprio a calmarmi, finendo così nuovamente per non fare molto caso a quel che il ragazzo mi stava dicendo, ad essere sincera mi resi a malapena conto di venir abbracciata. «mi dispiace hai sofferto molto più di me e io non c'ero ad assisterti...» a quelle parole potei vedere il giovane scoppiare in lacrime, tuttavia facevo fatica a collegare quello che stava succedendo, già era molto se con lo sguardo ero riuscita a seguire il ragazzo mentre quest’ultimo si alzava e toglieva la maglia, mostrandomi delle cicatrici, sentii anche la sua voce, ma non riuscii ad afferrarne il significato, la testa mi girava troppo. -n-non riesco a respirare…forse ho bisogno di alzarmi un po’ in piedi…chissà un bicchiere d’acqua mi potrebbe aiutare- pensai mentre mi alzai in piedi. «ho…ho bisogno di un bicchiere d’acqua, po-posso offrirti qualcosa?» domandai mentre mi reggevo in piedi a stento. -ma come mai mi sento così debole…ho sentito più di una volta quel che successe il giorno del terremoto eppure non mi sono mai sentita così male…- mi dissi mentre provai a muovermi di qualche passo, tuttavia la testa mi girava così forte che alla fine caddi a terra, l’ultima cosa prima che l’oblio mi accolse fu il suono di una voce, qualcuno chiamava il mio nome? non ne sono sicura…l’unica cosa della quale ero certa era il buio che mi avvolgeva. passarono minuti, forse ore…tutto sembrava essere così tranquillo, silenzioso…mi trasmetteva un senso di pace…eppure alla fine aprii nuovamente i mei occhi, ma questa volta tutto quello che mi circondava sembrava essere molto più grande di quel che ricordavo…in un certo senso era come se fossi tornata bambina…un momento, e se fossi realmente tornata bambina? e se quel che stavo vivendo in quel momento fosse un ricordo? role: shido x hana " []
"l'aria in quella stanza era calda e vista la leggera sovrappopolazione, decisamente consumata, cosa che tuttavia veniva quasi "mascherata" dal forte odore di alcool...cosa del tutto normale visto il posto nel quale mi trovavo. Quella sera insieme alla mia ciurma eravamo andati in una piccola locanda situata non molto lontano dal porto della città, dall'esterno era piuttosto difficile da individuare, ma da quel che avevo sentito dire quella era una cosa voluta dai proprietari, in un certo senso era stata costruita come luogo d'incontro per marinai e pirati - ovviamente sono stati sempre esclusi tutti coloro che appartenevano alla marina, , visto che si può dire che la maggior parte degli incassi provengano proprio dai pirati...e forse la cosa spiega perché sia stata costruita con così poca visibilità -, un luogo di svago dopo le molte ore passate in mare; nonostante all'esterno potesse dare l'impressione di essere veramente molto piccola, una volta entrati ci si poteva rendere conto che alla fine era leggermente più grande di quello che sembrava, aveva il pavimento rivestito con tavole di legno scuro - forse ebano -, le pareti invece erano chiare. Appena varcata la soglia d'ingesso si poteva notare a circa dieci passi un bancone, il quale come i sgabelli, sedie e tavoli erano fatti con lo stesso legno usato per il pavimento, a sinistra della porta invece vi erano delle scale, anche quest'ultime in legno scuro, che portavano ad un piano superiore - molto probabilmente dove si trovavano le camere - mentre in un angolino infondo alla locanda il pavimento sembrava rialzarsi, andando a formare quello che sembrava essere un piccolo "palco", sopra di esso vi era un ragazzino che suonava qualche canzone con un violino...cosa che si poteva intuire solo guardandolo visto l'enorme chiasso causato dagli uomini e le donne che popolavano quel piccolo luogo illuminato da un unico grande lampadario al centro del locale. Ed eccomi qui, seduta su uno scomodo sgabello di legno a bere quelle che ormai sono le ultime gocce di un bicchiere di rum. -AH! Ma perché il rum deve finire sempre?!- pensai portandomi il bicchiere davanti ai miei occhi per poi guardarlo con aria sconsolata. «UOMO, PORTAMI DELL'ALTRO RUM!» urlai al locandiere sbattendo talmente tanto forte il bicchiere sul ripiano di legno che per poco non rischiai di romperlo. «Signorina, cerca di non rompere niente...e poi non ti sembra di stare esagerando? Questo è il vostro quarto bicchiere, inoltre non credo che questo posto sia adatto ad una donna...» mi disse un uomo baffuto dall'altra parte del "bancone", al quale mi limitai a rifilare uno sguardo che era un misto tra il confuso ed il sorpreso; questo posto secondo lui non era adatto alla sottoscritta? Ma aveva guardato bene con chi stava parlando?. -Credo che alla fine si sia ubriacato anche il locandiere...io una signorina? Ma non credo proprio...le signorine sono quelle che si vestono con abiti ampi pieni di merletti e che tra un po' hanno persino paura della propria ombra...descrizione che non sembra coincidere con quella che sono, io sono una piratessa, amo le avventure in mare, adoro il rischio ed il pericolo....a differenza loro io posso dire di essere viva!- pensai mostrando una specie di sorriso beffardo al locandiere, espressione che tuttavia cambiai con estrema velocità mostrando una faccia decisamente più seria. «Ti sto per caso pagando per farmi la morale?» domandai usando un tono lievemente ironico all'uomo facendo una piccola pausa, tuttavia ripresi a parlare prima che quest'ultimo potesse rispondermi esclamando: «NO! Quindi portami quello che ti ho chiesto...grazie!» questa volta il mio tono era cambiato, assumendo un'aria seria con una punta di nervosismo, non mi piaceva quando qualcuno osava contraddirmi, e quell'uomo sembrava averlo appena fatto, inoltre mi aveva fatto apparire debole...e la cosa mi piaceva ancora meno dell'essere contradetta. ROLE: Drake x Roxanne"
"«Juliet... Non abbassare lo sguardo su di me. E in più, ti prego non chiamarmi vostra altezza, chiamami Edward. Non mi faccio molti problemi su queste cose.» il tono di voce che aveva usato il principe era piuttosto calmo...in un certo senso quasi dolce, e la cosa, dopo tanto, mi fece sentire al sicuro...protetta, tuttavia non potevo proprio accettare di chiamare il nobile per nome...nonostante fosse stato lui a darmi il permesso, sarei lo stesso risultata troppo sfacciata. «Chiamarvi per nome?» esclamai sorpresa mentre riposavo il mio sguardo sul biondo. «Scusate, ma non posso proprio...» conclusi infine tornando ad usare un tono di voce tranquillo. «Ferite? Niente di grave...solo qualche graffio alle mie caviglie, ma nulla che non possa passare nel giro di qualche giorno» mentii cercando di sembrare il più sincera possibile, infondo dovevo dare l'impressione di essere una donna forte, e sicuramente non era lamentandomi che avrei ottenuto tale risultato. -Ho ferite più profonde di quanto non possiate immaginare vostra altezza...ma per quelle non c'è nessun rimedio...- fu a causa di questi pensieri che il mio sguardo divenne più cauto...infondo lui era una persona che io non conoscevo, e per quanto prima fosse quasi riuscito a mettermi a mio agio, infondo lui poteva sempre rappresentare un pericolo per la sottoscritta. Furono proprio questi pensieri che istintivamente mi fecero retrocedere da dove mi trovavo, tuttavia non avevo considerato le ferite alle caviglie, le quali essendosi riaperte mi facevano così male che involontariamente mi fecero cadere a terra, nonostante il principe Edward avesse provato ad afferrare la mia mano" Role: Edward x Juliet
"«Juliet... Non abbassare lo sguardo su di me. E in più, ti prego non chiamarmi vostra altezza, chiamami Edward. Non mi faccio molti problemi su queste cose.» il tono di voce che aveva usato il principe era piuttosto calmo...in un certo senso quasi dolce, e la cosa, dopo tanto, mi fece sentire al sicuro...protetta, tuttavia non potevo proprio accettare di chiamare il nobile per nome...nonostante fosse stato lui a darmi il permesso, sarei lo stesso risultata troppo sfacciata. «Chiamarvi per nome?» esclamai sorpresa mentre riposavo il mio sguardo sul biondo. «Scusate, ma non posso proprio...» conclusi infine tornando ad usare un tono di voce tranquillo. «Ferite? Niente di grave...solo qualche graffio alle mie caviglie, ma nulla che non possa passare nel giro di qualche giorno» mentii cercando di sembrare il più sincera possibile, infondo dovevo dare l'impressione di essere una donna forte, e sicuramente non era lamentandomi che avrei ottenuto tale risultato. -Ho ferite più profonde di quanto non possiate immaginare vostra altezza...ma per quelle non c'è nessun rimedio...- fu a causa di questi pensieri che il mio sguardo divenne più cauto...infondo lui era una persona che io non conoscevo, e per quanto prima fosse quasi riuscito a mettermi a mio agio, infondo lui poteva sempre rappresentare un pericolo per la sottoscritta. Furono proprio questi pensieri che istintivamente mi fecero retrocedere da dove mi trovavo, tuttavia non avevo considerato le ferite alle caviglie, le quali essendosi riaperte mi facevano così male che involontariamente mi fecero cadere a terra, nonostante il principe Edward avesse provato ad afferrare la mia mano" Role: Edward x Juliet
 


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i'm a mangaka! by akicch;, prelevabile su inthemiddle - believe in imagination vietata la copia anche parziale .